Sarà capitato a molti, percorrendo le strade che circondano il lago Trasimeno, di scorgere delle tabelle gialle, molte delle quali in uno stato di conservazione non proprio eccezionale. Cosa sono? Qui sotto cerchiamo, in breve, di ripercorrerne la storia.
Negli anni ’80 del secolo scorso, la Provincia di Perugia ricevette dal Consorzio per la Pesca e l’Acquicoltura del Trasimeno (nato nel 1917, per controllare e incrementare le attività economiche legate al lago) un elenco dattiloscritto delle scese (o scenditoi) di tutto il perimetro lacustre.
Forse è superfluo ricordarlo ma le scese sono le strade, i viottoli, i sentieri (in alcuni casi anche i fossi), più o meno grandi, che permettono l’accesso al lago.
La documentazione del Consorzio, che abbiamo pubblicato nel nostro sito a marzo, riportava la denominazione storica di ogni singolo accesso e, per molte delle scese elencate, la destinazione d’uso, le indicazioni sui proprietari confinanti, le attività che vi si svolgevano e in alcuni casi anche il nome del pescatore che l’utilizzava come ormeggio.
Le informazioni così ottenute dettero il via ad una ricognizione da parte della Provincia sulle coste del Trasimeno per verificare la reale presenza degli accessi al lago e il loro stato di conservazione e fruibilità. Molte delle scese erano strade pubbliche, altre di uso pubblico legate a servitù costituitesi nel tempo per il continuo utilizzo da parte dei laghigiani.
Si raccolsero testimonianze fra i residenti sull’uso e sui nomi. Nomi che spesso erano collegati alle famiglie residenti, alla toponomastica dei poderi vicini, alla vegetazione presente nella zona o agli usi a cui erano state tradizionalmente adibite.
Questo lavoro di approfondimento permise di incrementare l’elenco iniziale del Consorzio e di avviare il ripristino delle servitù scomparse per iniziativa dei proprietari frontisti, che in alcuni casi avevano arato, recintato o sbarrato gli accessi al lago.
Anche per cristallizzare questa azione di recupero e reintegrazione venne deciso di apporre all’inizio di ogni scesa una tabella gialla con riportata in nero la denominazione storica.
L’intento era di perseguire più obiettivi: riaffermare l’uso pubblico di questi accessi; recuperare la coscienza storica e la conoscenza ambientale del luogo; permettere una fruizione del lago a residenti e turisti con un approccio inconsueto, essendo le scese, spesso, fuori dai centri abitati e lontane dalle spiagge.
Quindi è solo agli inizi degli anni ’80 del XX secolo che si eseguirono i primi interventi.
La Provincia non si limitò alla ricognizione e alla predisposizione della segnaletica, ma sistemò alcuni fondi stradali e riassestò la fascia demaniale al termine di alcune scese, “per consentire una razionale e massima godibilità del lago da parte di tutti i cittadini”1.
Ma questo interessante piano di recupero e valorizzazione si arenò. Vediamo perché.
Avvenne quando il progetto provinciale di sistemazione delle scese del Lago Trasimeno fu trasferito dall’amministrazione provinciale ai comuni rivieraschi, a seguito del parere espresso, nel 2000, dall’Ufficio legale della Provincia di Perugia, che indicò i comuni quali titolari delle servitù di uso pubblico e dei poteri sulle strade vicinali. Di fatto, quindi, si inibì l’Amministrazione Provinciale ad intervenire sui proprietari per ripristinare la fruibilità pubblica delle sponde del lago.
L’unitario progetto di riordino e valorizzazione si frantumò così tra le competenze dei comuni che non ebbero la forza, o non vollero portare avanti questo piano che, è bene ricordarlo, potenzialmente poteva portare a dispute anche legali con i proprietari delle strade e dei terreni.
Non tutte le tabelle furono piantate; si dice che nei magazzini dell’amministrazione provinciale giacciano ancora le insegne mai affisse.
Di questo importante lavoro restano solo poche tabelle gialle che lentamente vanno scomparendo.
Elenco delle scese tabellate dalla Provincia di Perugia
La lista che segue è la trascrizione dell'elenco manoscritto redatto dalla Provincia di Perugia nei primi anni ’80 del secolo scorso, delle tabelle gialle che segnalano le scese intorno al lago. L'elenco è suddiviso in zone che corrispondono ai confini comunali. L'indicazione di scesa o strada non corrisponde sempre alla lista delle scese dattiloscritta negli stessi anni dal Consorzio Pesca e Acquicoltura del Trasimeno e mancano alcune scese che sono ancora oggi segnalate da un cartello.
D = Demaniale
Comune di Magione
- Scesa del Ciambello
- Abbeveratoio (scesa comunale) D
- Scesa comunale D
- Abbeveratoio
- Scesa dell'argine delle donne
- Scesa pubblica la Macerina
- Scesa del Portino
- Scesa della Castagneta
- Abbeveratoio del Malanchino
- Abbeveratoio
- Scesa di San Pietro D
- Strada del Roncone
- Scesa di Zocco D
- Strada della Madonnuccia D
- Strada della Rocca
- Abbeveratoio il Poderone D
- Abbeveratoio Monte Oliveto (chiusa da Coni) D
- Strada della Capanna
- Strada del Sorbo
- Strada della Casella D
- Porto San Savino
- Strada delle Macchiaie
- Strada del Lombardo
- Scesa Pubblica per la Gabella
- Sasso Serpaio D
- Viale della Palazzetta D
- Scesa dell'ArginoneD
- Scesa della Macerina D
- Scesa della Pieve D
- Scesa della Pioppeta D
- Scesa di Tuoro D
- Scesa di Casa del Piano D
- Scesa del Rio D
- Scesa di Valle Romana D
- Scesa dell'Oliveto D
- Scesa di Poggio di Braccio D
- Scesa "Il Viale" D
- Scesa della Colonna D
- Scesa della Cacina D
- Scesa "Via delle Parti" D
- Scesa del Lino D
- Scesa Pubblica della via Prata D
- Scesa della Frasca D
- Scesa delle Capanne D
- Scesa del Vione D
- Scesa del Buzzone D
- Scesa della Macerina D
- Viottolo del Pescatore D
- Scesa dell'Olivo Torto D
- Scesa del Nocio D
- Scesa del Pozzo D
- Scesa della Piana D
- Scesa Mezzetti D
- Scesa Trasimeno D
- Scesa della Badiaccia D
Nell’ottobre 2001, la Regione e il Ministero dell’Ambiente siglarono un accordo che per l’area del Trasimeno ha consistito nella realizzazione di un progetto di ripristino di alcune scese demaniali poi realizzato dal Parco del Trasimeno. I progetti hanno interessato la porzione di superficie delle sponde, situata alla fine delle scese e lo specchio d’acqua antistante, migliorando la fruizione da parte dei cittadini e dei turisti, rendendo più visibile il parco, attraverso “finestre” che si affacciano direttamente sul Trasimeno. Questi lavori di ripristino, in alcuni casi, non hanno tenuto conto della destinazione storica della scesa e ne hanno compromesso la funzione di ormeggio.
Il “Progetto Scese – Interventi atti a favorire e migliorare la fruizione delle sponde lacustri” prevedeva la sistemazione e la riattivazione di sei scese demaniali nei cinque comuni consorziati:
- Comune di Castiglione del Lago - Scesa dell’aeroporto lungo la sponda del Torrente Paganico;
- Comune di Magione - Scese di Monte del Lago;
- Comune di Panicale - Scesa Poggio di Braccio e del Grottone;
- Comune di Passignano sul Trasimeno - Scesa dell’Oliveto;
- Comune di Tuoro sul Trasimeno - Scesa della Casa del Piano;
- Comune di Tuoro sul Trasimeno - Isola Maggiore - Scese del Centro Abitato e viabilità pedonale “Sasso di San Francesco”.
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Note:
1 Lettera della Provincia di Perugia Prot. N. 12792 del 12.07.1983 al Presidente del Comprensorio del Lago Trasimeno ed ai Sindaci dei Comuni rivieraschi
Bravi. le tabelle cadono o le rubano o le fanno sparire, boh
RispondiEliminaL.B.
Brava Anna Rita!
RispondiEliminaEu
Un lavoro molto interessante
RispondiEliminaPaolo
Eccellente lavoro!
RispondiEliminaContinuate.
Ottimo SnatUra Anna Rita
RispondiEliminabravissima!
RispondiEliminaalla ricerca delle scese perdute
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RispondiEliminama dove eravate finiti?
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