di Giovanni Cetti
Chiamasi
dirlindana o
tirlindana, ed in alcuni paesi del lago anche
molegna, una lunghissima lenza, la quale si adopera stando in una barchetta e tirandosela dietro nel lago. Lunghesso il filo si attaccano varii pezzetti di piombo, acciò cali al fondo. ll saper ben coprir la lenza di piombi, e distribuirli convenientemente sulla sua lunghezza, è cosa della massima importanza, e dalla quale dipende sovente la maggiore o minor presa di pesci. Dal pesce cui è destinata a prendere, riceve dessa il nome, e sul nostro lago si usano
dirlindane di pesce-persico, di
trota e di
luccio.
I.
Dirlindana di pesce-persico
Questa può essere di seta, di filo, di setale e d'altro; ma qualunque ne sia la materia è bene sia intrecciata, perché più difficilmente si attorciglia nell’usarla. Si adopera pure il filo di rame o di ottone, il quale se dall'una parte presenta molta fortezza, dall’altra richiede troppo cura nel pescare, poiché se si torce troppo rigidamente, di leggieri si spezza.