![articolo pubblicato da Centritalia](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFJGslXB-OO-v0KOM6hAYbNByJH6W383XoSSUgz8oAGp8xRSJSQDIfyyz3jGRN3beaR62sQxYGig3zBzJ10GKGoixtI7bmcmObkmeYMAOJ4MbG_rJ4LlP9YV5vCxiOaapv1UWR4yYxHLk/s800/centritalia_ottobre_07.jpg)
L'Asociazione per il Recupero delle Barche Interne Tradizionali (ARBIT) prende il largo e sulla sua scia, fatte d legno e canapa tornano a solcare il Trasimeno le vecchie barche a remi dei pescatori.
Stiamo parlando di quelle barche verde-scuro che vediamo abbandonate lungo le rive del lago e che, ormai, sono semisepolte dalla vegetazione. Di quelle barche che, fino a non più di dieci anni or sono, erano lo strumento di lavoro primario di numerosi pescatori e che ora, grazie all'associazione presieduta da Guido Materazzi, si torna a recuperare e utilizzare.