di Giovanni Cetti
Nelle reti a sacco sono comprese le maggiori reti che si usano sul nostro lago. Alcune constano di due grandi ali, le quali terminano in un gran sacco: altre non hanno il sacco, ma si forma nel levarle dall'acqua. Messa la rete in semicerchio vicino alla sponda, i pescatori la tirano a poco a poco in barca. l pesci che trovansi nel mezzo non possono uscire, e sono costretti entrar nel sacco. Per pescarle si entra in apposite barche dette
navi e
combalini. Queste reti si usano esclusivamente dai pescatori di professione , perché troppo costose e troppo incomode a pescarsi. Sono di filo grosso a larghe maglie, né si fanno asciugare come le altre reti, ogniqualvolta si estraggono dalle acque, ma solo di quando in quando.
I. Linaio
(vulg.
linaa). - Il
linaio o
linale è una delle reti più usitate dai pescatori del Lario. É di lino, e consta di due grandi ali, lunghe ciascuna circa 25 metri, le quali alla loro unione terminano in un largo sacco, detto
cass. Le maglie del sacco sono più strette e spesse, di quelle del restante della rete. Agli estremi delle due ali sonvi attaccate delle lunghe corde di tiglio, dette
soga, e le due ale che vanno crescendo in altezza dagli estremi verso il sacco, sono tenute tese verticalmente da grossi soveri alla testa, e da ciottoloni al piede, non che da quattro otri, o pelli di capretto ripieni d'aria, attaccate una al principio ed una all'estremità del sacco, e l'altre due alle soghe lungi pochi metri dalla rete. I soveri e le otri diconsi
manteghett.
Con questa rete si pesca solo dai nostri pescatori di professione, i quali si servono di una barca, detta
nave, che se non presenta l'eleganza ed i comodi delle barche comunemente usate sul Lario, avendo la prora e la poppa quasi di egual forma, e basse le sponde, pure fornisce ai pescatori comodo e facilità nell'eseguire i loro movimenti e le loro manovre. In queste navi sonvi generalmente tre pescatori.
Nel luogo scelto per mettere il linaio, uno dei pescatori discende sulla riva e tiene fra le mani l'estremo di una soga, un'altra remando a ritroso a due remi s’innoltra colla nave nel lago, ed il terzo è incaricato di calarvi la rete. Quest'ultimo, mentre la barca va descrivendo un semicircolo, sciorina nelle acque un'ala della rete, vi getta prestamente il sacco, indi vi cala l'altra parte, ed infine salta a terra coll’estremo della corda. Il pescatore che sta ai remi conduce la barca nel luogo che rappresenta il centro del grande arco formato dal linaio, e l’assicura alla riva col mezzo di una fune. Frattanto gli altri due pescatori incominciano a tirare la corda verso terra, e nello stesso tempo vanno avvicinandosi l'un l'altro, in modo che, quando la rete è poco lontana dalla riva, essi son giunti vicino alla nave; allora entrano in essa e continuano a tirare a sé la rete, deponendola in un mucchio sulla prora.