pubblicato da "L'Atipico", luglio-agosto 2007, p. 12
Chi come me è nato e cresciuto sule rive del lago, sa che ci sono immagini che colpiscono la fantasia del bambino, sollecitando la voglia di sperimentare del ragazzo e rimangono indelebilmente incise nella memoria. Il profilo di una barca da pesca che si staglia sull'orizzonte all'alba, i gesti lenti e precisi del pescatore che la dirige remando, l'arte del maestro d'ascia che ha costruito quella barca sono, credo, aspetti irrinunciabili di questo luogo in cui abbiamo il privilegio di vivere. È proprio dall'esigenza di mantenere vivi geti, consuetudini, tecniche di navigazione ed elementi paesaggistici essenziali per l'immagine del lago che nasce, per volontà di alcuni appassionati ed operatori del settore nautico, l'associazione Arbit (associazione recupero barche interne tradizionali). L'associazione si propone come gruppo di lavoro aperto con l'intento di valorizzare, promuovere, sostenere ed incrementare le barche tipiche del Trasimeno.
giovedì 30 agosto 2007
giovedì 23 agosto 2007
Tornano le vecchie barche a remi
L'Associazione Arbit: sono parte del paesaggio
Simona Billi per "Corriere dell'Umbria", 23 agosto 2007, p.13.
Torneranno sulle acque del Trasimeno, le vecchie barche a remi dei pescatori, quelle in legno, che sono parte integrante del paesaggio e della cultura del lago, ma che diventano ogni giorno più rare da vedere.
L'idea è di "Arbit", l'associazione coordinata da Guido Materazzi e ufficializzata lo scorso febbraio, nata proprio con lo scopo di recuperare le barche interne tradizionali del lago Trasimeno.
Non si tratterà di un'esposizione statica "piuttosto di un museo vivente", come spiega Guido Materazzi. "La nostra finalità è quella di ripristinare le vecchie barche, magari adattandole alle esigenze attuali, ma rendendole disponibili per un uso moderno".
Simona Billi per "Corriere dell'Umbria", 23 agosto 2007, p.13.
Torneranno sulle acque del Trasimeno, le vecchie barche a remi dei pescatori, quelle in legno, che sono parte integrante del paesaggio e della cultura del lago, ma che diventano ogni giorno più rare da vedere.
L'idea è di "Arbit", l'associazione coordinata da Guido Materazzi e ufficializzata lo scorso febbraio, nata proprio con lo scopo di recuperare le barche interne tradizionali del lago Trasimeno.
Non si tratterà di un'esposizione statica "piuttosto di un museo vivente", come spiega Guido Materazzi. "La nostra finalità è quella di ripristinare le vecchie barche, magari adattandole alle esigenze attuali, ma rendendole disponibili per un uso moderno".