venerdì 22 maggio 2009

Lo sbarco di Mugnanesi



Continua la nostra ricerca dei luoghi dove ancora si utilizzano le barche tradizionali. Oggi siamo stati a Mugnanesi sulla sponda umbra del lago di Montepulciano.
Un tempo si potevano osservare numerose imbarcazioni, oggi ne abbiamo contate soltanto tre.

mercoledì 13 maggio 2009

Preparando il brustico



Il pesce si cuoce intero a fiamma viva su un fuoco di canne lacustri. Viene lasciato abbrustolire fino a far carbonizzare le squame.

Tolto dal fuoco, si raschia via la parte annerita, si tolgono le interiora, si rimuovono le lische e si ricavano i filetti. Si condisce con olio d’oliva, sale, pepe. Eventualmente si aggiunge aceto o limone.

lunedì 17 novembre 2008

Documentari, il Trasimeno visto dai pescatori

Successo per la mostra collettiva organizzata dall'associazione Arbit

pubblicato da "il Giornale dell'Umbria", 17 giugno 2008, p. 11

Andrea era un ingegnere e, alla fine, ha lasciato tutto per dedicarsi alla sua passione: la pesca.

Adesso è il suo mestiere. È una delle testimonianze che emergono dal documentario "Figli del Trasimeno", di Giacomo Del Buono ed Emanuele Rodondi, proiettato durante i due giorni della mostra collettiva organizzata presso il porto turistico dall'Arbit, Associazione recupero barche interne tradizionali.

Otto gli artisti locali, soprattutto talenti emergenti, che hanno esposto le loro creazioni pittoriche ed installazioni figurative, riscuotendo un buon successo di pubblico che fa pensare già ad un "bis".

domenica 28 settembre 2008

L'associazione Arbit ha compiuto un anno

Un compleanno, si sa, è sempre una buona occasione per festeggiare, ma è anche motivo di riflessione e bilanci.

Il modo migliore per coniugare le due cose ci è sembrato quello di organizzare un evento legato alle barche tradizionali del Trasimeno, che coinvolgesse il maggior numero di persone possibile.

Ci siamo così messi al lavoro e i risultati non si sono fatti attendere! Grazie all’ingegno, alla creatività e all’impegno di soci e amici dell’associazione è stato possibile organizzare una mostra collettiva nei giorni 14 e 15 Giugno 2008, presso il porto turistico di Castiglione del Lago, dove peraltro si trova la sede dell’ARBIT.

Sono state presentate opere ispirate alla cultura ed alla tradizione lacustre di:
  • Aimone Marziali, pittura
  • Maurizio Censini, fotografia
  • Megan Hunter, incisioni
  • Norma Robinson, acquarelli
  • Silvia Bistacchia, installazione
  • Simone Pucci, installazione
  • Priscilla Blokland, graphics

giovedì 28 agosto 2008

Barche tradizionali del trasimeno a settembre si replica

Ivan Meacci per "Centritalia", agosto 2008, p. 26

Il successo riscosso dalla "Mostra collettiva: il lago Trasimeno, le barche tradizionali e non solo" ha convinto il presidente dell'Arbit Guido Materazzi a ripetere l'importante evento anche nel mese di settembre, ma nei locali della Darsena. Lo scopo dellArbit è quello di reinserire le storiche barche dei pescatori nella quotidianità del lago.

A questo scopo sono stati già predisposti degli specifici attracchi lungo le sponde e si sta lavorando alla ricostruzione della terza barca. All'inaugurazione della prima mostra ha partecipato anche il sindaco Walter Carloia, il quale ha confermato l'importante operato dell'Arbit assicurando che "la storia e le tradizioni della nautica antica saranno inserite nel progetto del museo etnografico di Palazzo Ducale e nel Centro Studi Regionale del Paesaggio".

mercoledì 16 luglio 2008

Le reti a maglia semplice e a mantello

di Giovanni Cetti

Alla costruzione delle reti pochi istrumenti abbisognano, e questi sono: alcuni aghi (vulg. gugella) (fig. 43, 44) di legno o di metallo a varie dimensioni, su cui avvolgere il filo; alcuni mòdani (vulg. moèl), i quali sono cilindretti, su cui formansi le maglie, e servono a determinare la grandezza (fig. 45); infine una forbice a punte arrotondate. Le maglie hanno la forma di mandorle o rombi.



Due funicelle, posta l’una superiormente o alla testa, l’altra alla parte inferiore o piede, tengono distesa la rete. I pescatori nelle reti a semplice maglia chiamano tantano la prima, e lómber la seconda. I vivagni delle reti vengono uniti alle cordicelle con alcune maglie di filo più consistente, il quale prende il nome di moutadura, e propriamente montadura de nod quella in alto, e de fond quella al basso. Péttola dicesi l’estremo lembo della rete, mèrgola quel bastoncello sul quale si sciorina. Alla testa della rete si attaccano dei pezzetti di sovero (soeugher), o dei pezzetti di legno (libi) di scorza di faggio, ed al piede delle mázzere consistenti in piccoli ciottoletti appianati, od in palle forate di di piombo.