Al centro dell’area lavoro esterna vi è il pennone per riparare i tofi il cui profilo ricorda l’albero di una barca.
Questo esile elemento verticale è anche il fulcro intorno al quale si articolano in una mirabile sequenza spaziale le tre unità in legno e canna palustre.
La disposizione delle capanne si serra a formare una piccola corte e nel contempo si apre sul terreno circostante e verso lo specchio d’acqua, integrandosi ottimamente con il paesaggio.
Faralli si è confrontato senza esitazioni con l’archetipo della capanna, traducendone i semplici elementi in forme severe che, grazie a felici accostamenti, riscattano la povertà dei materiali tradizionali.
Il progetto è improntato a una estetica dell’essenzialità in cui si coniuga felicemente utilità e bellezza.
Studio preliminare per la realizzazione di un borgo dei pescatori sul lago Trasimeno
Obiettivi:
- Sviluppare lavoro e turismo legati al lago
- Riqualificare e valorizzare la fascia lungolago
- Creare spazi rimessa e laboratori per la pesca
- Recuperare i sistemi costruttivi tradizionali
Descrizione:
- linea minimale che fonde tradizione ed architettura contemporanea;
- il borgo è pensato per una totale integrazione nel contesto paesaggistico della fascia lungolago;
- tramite l’utilizzo di materiali sostenibili quali canna lacustre e legno, i corpi si alternano tra rimesse e laboratori, con ampi spazi aperti dedicati al lavoro dei pescatori.
- un’idea innovativa che pensa al futuro, partendo dal passato.
[E. F.]
Davvero bello!
RispondiEliminaquando sarà pronto?
RispondiEliminaInteressante! Avete già presentato il progetto?
RispondiEliminaOnore all'ARBIT ed al suo Presidente Guido
RispondiEliminaRemo
bellissimo!
RispondiEliminabravi avete vinto!!! ancora bravi!
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