venerdì 8 marzo 2013

Quando i sandali solcavano le acque delle paludi pontine

Gaspard de Prony

"Le barche utilizzate nelle paludi pontine sono chiamate sandali: ce ne sono di diverse dimensioni. Le divideremo in due classi, quelle più comunemente usate.



Le barche più grandi, quelli della classe prima, sono chiamate sandaloni, hanno una lunghezza di m. 13,10 e una larghezza di m. 3,18. Hanno una portata, discendendo la corrente, di 11.000 kg, si immergono per cm. 78, hanno quindi il bordo superiore 22 cm. sopra l'acqua, risalendo la corrente il loro carico è di 6.500 kg.

Le barche della seconda classe, che sono più piccole, sono chiamate semplicemente sandali sono lunghe m. 7,36 e larghe m. 1,34: la portata discendendo la corrente è di 2.200 kg, si immergono per 48 cm. in acqua, e quindi hanno il bordo superiore 10 cm. sopra il livello dell'acqua, risalendo la corrente la portata è di 1.300 kg.

L'alaggio di solito è fatto da uomini."

    - Il brano qui sopra è tratto da Description Hydrographique et Historique des Marais Pontins par M. De Prony (Gaspard Clair François Marie Riche, baron de Prony), Paris, 1818, de l'lmprimerie Royale, p. 270. 

    - Nelle foto sopra a sinistra sandaloni usati per il trasporto della legna; nella foto sopra a destra sandali spingono i bufali per lo "spurgo" dei canali. Entrambe le foto furono pubblicate da "Le vie d'Italia" del Touring club italiano negli anni '20 del secolo scorso.
     

    - Sotto a sinistra Horace Vernet, Hunting in the Pontine Marshes, 1833, olio su tela, cm. 100  x  137, National gallery of art, Washington. Sotto a destra il particolare del sandalo usato per la caccia in palude.



    Ferdinand Gregorovius

    "Salimmo allora su un sandalo, una specie di barca assai antica, di cui ho trovato menzione in vecchi documenti riguardanti le paludi pontine.

    Nel 1223 fu concesso il diritto all'abbazia di Grottaferrata di tenere duos sandalos ad piscandum in Lacu Folianensi.

    Il sandalo è il battello della palude, quadrato e piatto; le dimensioni variano secondo il bisogno. È barca di carico e di tragitto insieme. Il suo nome ed il suo uso si son mantenuti dai tempi più antichi, e son dovuti certamente alla sua forma. In sandalo andavano i viaggiatori romani quando dal Forum Appii solevano fare una gita sul canale Decemnovius. I vivai si trovano in vicinanza delle sponde e formano una serie di camere circondate da un reticolato."
      - Il brano è tratto da Wanderjahre in Italien, Das Kap der Circe (1873), di Ferdinand Gregorovius, [Pellegrinaggi in Italia] 1856 - 1877.


          - Sopra l'incisione Marais-Pontins, vue prise dela route de Terracine, "Le monde illustré. Journal hebdomadaire", 12° année, n. 567. 22 février 1868, p. 125.
            Sandali e sandaloni venivano manovrati dal sandalaro che, in piedi a poppa o a prua, spingeva l’imbarcazione puntando una pertica sul fondale.

            Se l’argine del canale lo permetteva, le imbarcazioni di grandi dimensioni potevano essere trainate da animali come buoi o cavalli.


              - Sopra a sinistra un sandalone trainato da un cavallo nel quadro di Dante Ricci, Sul canale Mortaccino, 1927. Sopra a destra due sandali pontini nell'opera di Giuseppe Raggio, Lo spurgo dei canali a Terracina, che fu esposto nel 1889 alla Mostra degli Amatori e Cultori.


                  - Sopra due sandali nel quadro di Giulio Aristide Sartorio, Lo spurgo dei canali, 1913. Sotto un sandalone in una celebre opera sempre di Sartorio, Malaria, dipinta intorno al 1905, olio su tela, cm. 60 x 131, Galleria nazionale d’arte moderna, Roma.


                      - Sotto un sandalo spinto da un "bufalaro" nell'opera di Giuseppe Raggio, Maccarese, 1902, olio su tela, cm 75 × 125.



                        [E. F.]

                        4 commenti:

                        1. ma l'imbarcazione chiamata bufala è la stessa che si vede in queste immagini? V.

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                        2. anche questo è interessante, più semplice dell'altro ma ben fatto

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                        3. Dovreste dedicate più spazio alle opere come in questo. G. F.

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